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martedì, Novembre 18, 2025

Siccità, riconosciuto lo stato di calamità naturale per la Puglia, risultata la regione italiana più colpita

Siccità in Puglia: circa il 30 per cento in meno di piogge da gennaio ad agosto 2021.  La Puglia è stata dunque tra le quelle regioni italiane che ha particolarmente sofferto la siccità, a causa di una primavera asciutta, seguita da una prolungata estate rovente e priva del tutto di piogge. Il Centro Meteo Pugliese ha elaborato a settembre scorso  la mappa della siccità riferita al periodo compresa da 1° gennaio al 31 agosto 2021. E’ dunque stato riconosciuto lo stato di calamità da gennaio a settembre, pubblicato in Gazzetta Ufficiale,   è andato perso 1/3 delle produzioni, rende noto Coldiretti Puglia, e oltre il 50% delle olive, il 35% della frutta e della verdura, del grano, delle foraggere per l’alimentazione del bestiame, del miele, con gravi danni anche sugli allevamenti di cozze e ostriche.  A tutto questo si è aggiunta l’esplosione dei costi di produzione che hanno tagliato le semine, sino all’abbandono di quei terreni dove non giungento acqua gli agricoltori sono stati costretti ad abbandonare le colture, dopo i costi stellari, causati dalla ripercussione della guerra in Ucraina, sostenuti per arare i terreni, seminare e far crescere ortaggi e frutta.  La siccità grave e perdurante  ha costretto gli agricoltori all’irrigazione di soccorso con costi altissimi per il caro gasolio – spiega Coldiretti Puglia – per tirare l’acqua dai pozzi e rifornirsi di acqua con le autobotti, anche per abbeverare gli animali nelle stalle, con i pozzi artesiani  che stanno franando, mentre altri pozzi a falda superficiale, stanno scomparendo, si stanno prosciugando Disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima – insiste Coldiretti Puglia – che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l’aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante. Gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a siccità perdurante. Sui campi – continua la Coldiretti regionale – pesano rincari per gli acquisti di concimi, imballaggi, gasolio, attrezzi e macchinari: si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio, a cui si aggiungono rincari di oltre il 30% per il vetro, del 15% per il tetrapack, del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti. Infine rileva Coldiretti, ogni anno va perso l’89% dell’acqua piovana, una dispersione che la Puglia non può permettersi  considerato che l’acqua non ce l’ha e ha bisogno di importanti opere per ridisegnare il proprio assetto idrico e idrogeologico e per garantire non solo l’approvvigionamento idrico per la popolazione, ma per assicurare corpi irrigui adeguati alle produzioni agricole, artigianali e industriali.

 

 

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