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sabato, Novembre 8, 2025

Torre Veneri, contro la determina regionale di ripresa delle attività Lecce Città Pubblica fa un nuovo ricorso al TAR e denuncia presso UE

Un nuovo ricorso di LECCE CITTÀ PUBBLICA è stato depositato contro la ripresa delle esercitazioni a fuoco nel Poligono di Torre Veneri. In una nota diffusa dalla associazione si rende noto che al tempo stesso è in corso una denuncia presso l’Unione Europea, secondo le modalità previste nei casi di specie, per la violazione di norme del diritto Unionale. Lo comunica in una nota la stessa associazione.

La ripresa della attività al poligono è conseguente alla determina regionale che ha approvato la Valutazione di Incidenza Ambientale. Nel documento sottoposto all’esame della Regione Puglia, in cui vengono valutate le interferenze delle esercitazioni a fuoco dei carri armati con le esigenze di protezione ambientale di un Sito di Importanza Comunitaria è messo nero su bianco- continua la nota –  non solo che i campionamenti effettuati nel sito registrano ripetuti superamenti delle soglie limite per diversi inquinanti, ma anche che tale circostanza ha determinato un problema serio da risolvere con misure di emergenza. Si legge infatti nel documento dei militari riportato nella  determina regionale, che”Ad oggi, a cura del 15° Reparto Infrastrutture Bari è in itinere un progetto di Messa in Sicurezza d’Emergenza. Nell’attesa dell’avvio delle procedure M.I.S.E. i poligoni “Charlie” ed “Echo/1″ sono stati interdetti e segnalati ”

In contraddizione evidente  – afferma Lecce Città Pubblica – con un problema così urgente e grave da determinare la necessità della MESSA IN SICUREZZA D’EMERGENZA (M.I.S.) in esito ai superamenti rilevati degli inquinanti, la determina regionale dà il nulla osta alla ripresa delle esercitazioni a fuoco dei carri armat, i in un sito estremamente fragile dal punto di vista ambientale.  Con rischi peraltro non adeguatamente valutati per la salute umana.Lecce Città Pubblicaaveva formalmente richiesto di partecipare al procedimento di VINCA  ma è stata esclusa dalla partecipazione. . La nota conclude: “Probabilmente la tutela dell’Ambiente e di un’area protetta è apparsa secondaria al decisore regionale rispetto alle sollecitazioni a riprendere le esercitazioni a fuoco. Ciò malgrado lo spirito collaborativo e la volontà di concorrere alla valutazione di incidenza ambientale già manifestate dalla nostra associazione. Ora oltre alla Giustizia italiana anche la Ue,  particolarmente attenta ai temi della protezione ambientale, sarà investita di questa spinosa questione che attende da troppo tempo valutazioni più attente ed equilibrate in tempi in cui la Transizione Ecologica è tema centrale per il nostro futuro”.

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